Eileen Gray (Enniscorthy, 1878 – Parigi, 1976) è stata una designer di origini scozzesi-irlandesi. Nei primi del 900 si trova a Londra per frequentare corsi di disegno alla "Slade School". In quegli anni scopre il laboratorio di D.Charles, un pittore specializzato in lacche, e frequenta un negozio di Soho specializzato in mobili laccati. Nel 1902 si trasferisce a Parigi dove perfeziona l'arte del disegno e delle lacche orientali. Qui incontra il giapponese Sugawara con cui perfeziona l'uso della lacca. Notata dal grande sarto Jacques Doucet, un intenditore e collezionista d'arte, Gray riceve la sua prima commissione: Doucet le affida il compito di arredargli la nuova casa. Per lo stilista realizza due tavoli e un paravento, le uniche sue opere datate e firmate. Nel 1922 inaugura nell'elegante Rue Faubourg St. Honoré la galleria "Jean Désert" in cui espone e vende i suoi mobili. Il suo stile è stato influenzato fin dagli inizi della sua carriera dalle opere dello scozzese Charles Mackintosh e dalle forme dell'Art Nouveau. Gropius e Le Corbusier lodarono i suoi lavori.
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Mies Van Der Rohe ( Aachen, 1886 - Chicago, 1969) si trasferì a Berlino nel 1905, dopo aver terminato gli studi, dove lavorò fino al 1907 come apprendista nello studio dell'architetto Bruno Paul e dal 1905 al 1911 come assistente presso Peter Behrens. Orientato inizialmente verso il classicismo di Schinkel, si rivolse subito dopo la prima guerra mondiale a una propria concezione autonoma che sublimava in senso artistico-estetico l'architettura "ingegneristica" e dalla quale si originò un'influenza rivoluzionaria sull'edilizia del tempo. Le più audaci tra le costruzioni di vetro e acciaio progettate negli anni venti non furono mai realizzate. Col padiglione costruito nel 1929 a Barcellona riuscì a definire la formulazione rimasta classica del tema "costruzione per esposizioni". Al periodo Bauhaus risalgono la "Casa Tungendhat" e i locali allestiti per l'esposizione di Berlino de 1931. Emigrò in America nel 1938 dove si stabilì a Chicago. Il riconoscimento mondiale dell'importanza della sua opera trovò espressione in numerose onorificenze.
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Marcel Breuer (Pécs, 1902 – New York, 1981). Che Marcel Breuer sarebbe diventato uno dei grandi architetti creativi del secolo, lo si era capito già negli anni venti, quando, a trentadue anni, studiava nella falegnameria della Bauhaus. Il maestro artigiano Hartmann ricorda che Breuer, con coraggio e perseveranza, mise in questione le regole quasi sacre della Bauhaus trovando soluzioni molto personali. Durante gli anni di studio alla Bauhaus ha disegnato mobili per una casa modello ed è stato cofondatore di una cooperativa per l'architettura. Dal 1925 al 1928 ha diretto la classe di falegnameria. Le sue prime sedie in tubo d'acciaio sono di questo periodo come anche i primi arredi. Nel 1937 Breuer si trasferisce negli Stati Uniti. A Cambridge (Massachusetts) apre uno studio con Walter Gropius e per nove anni lavora come professore di architettura alla Harvard University. Breuer ha realizzato una serie di grandi progetti esemplari come l'edificio dell'Unesco a Parigi, l'ambasciata degli Usa all'Aja ed il Whitney Museum of American Art a New York.
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Charles Eames (Saint Louis, 1907 – Saint Louis, 1978) ha segnato il design del XX secolo. In un'epoca in cui gli Stati Uniti rappresentano il paese delle opportunità, Eames inizia l'attività di progettista all'età di 14 anni. Personalità eclettica e produttiva, studia architettura alla Washington University, da cui viene espulso per avere "un punto di vista troppo moderno". Su invito di Eero Saarinen si trasferisce nel Michigan dove entra alla Cranbrook Academy of Art: la culla del modernismo americano. Comincia qui a collaborare con Saarinen e diventa direttore del dipartimento di Industrial Design. Nel 1941 Eames e Saarinen vincono un concorso indetto dal MoMA con mobili in compensato di legno curvato, ispirati al lavoro di Aalto. Nello stesso anno sposa Ray Kaiser, con cui condivide la passione per il design, l'architettura e il cinema. I due diventano presto la coppia del design americano, pionieri e sperimentatori instancabili. Nel corso degli anni '50 vedono la luce la famosa poltrona con poggiapiedi e numerosi altri mobili di design che cambiarono il volto degli uffici e delle case americani. Charles Eames muore nel 1978.
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Arne Jacobsen (Copenaghen, 1902 – 1971) già nei primi anni di lavoro vince il concorso dell'Akademisk Arkitektforeningen per la progettazione di una "Casa per il Futuro", aggiudicandosi una medaglia d'argento per una sedia, in seguito esposta alla prestigiosa "Exposition Internationale des Arts Décoratifs" di Parigi. Influenzato da designers come Le Corbusier e Mies van der Rohe fu uno dei primi ad introdurre il modernismo nel design danese, a cavallo tra gli anni Venti e gli anni Trenta. Oltre alle numerose opere realizzate come architetto, Jacobsen divenne famoso come designer. La sua produzione di sedie e di complementi di design lo portarono ad essere uno dei più famosi designer del suo secolo. Nella progettazione della sua opera più rinominata, il Royal Hotel di Copenaghen, si dimostrò una personalità estremamente versatile, disegnando l'edificio ed ogni suo particolare: dai tessuti all'arredamento, di cui fanno parte la poltrona Egg e le sedie Swan, fino alle posate ed ai posaceneri. Nel corso di tutta la sua carriera Jacobsen combinò forme scultoree ed organiche che si fusero con le tradizionali caratteristiche del design scandinavo.
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Eero Aarnio (Helsinki, 1932) Il designer finlandese Eero Aarnio ha studiato presso l'istituto di Arti Industriali di Helsinki. Nel 1962 apre uno studio dove si dedica alla progettazione di interior ed industrial design. Solo un anno più tardi, dopo aver sperimentato a lungo con il fiberglass, disegna la poltrona Ball Chair, probabilmente il suo lavoro più famoso. Oltre a questa, disegna e crea anche la poltrona Bubble Chair, la sedia galleggiante Pastil e la sedia Tomato.
Le sedute di Aarnio hanno saputo cogliere lo spirito iconoclasticodegli anni '60 senza per questo farsi sedurre dalla concezione effimera, usa e getta, propria della cultura pop. I suoi prodotti soddisfano, in pieno stile scandinavo, elevati standard di qualità.
I lavori di Aarnio si collocano in un tempo in cui "l'approccio individualistico del passato e la fabbrica di robot del futuro si stringono la mano"1
1 - A.Lee Morgan, Contemporary Designers, London, 1958, pag.10.
Enzo Mari (Novara, 1932) è universalmente considerato uno dei maggiori teorici del design. Frequentò l'Accademia di Brera dal 1952 al 1956 formandosi in letteratura ed arte, e approfondendo i temi della psicologia della percezione visuale. Finiti gli studi, si dedicò subito al mondo del disegno industriale. Mari applicò alla sua produzione i suoi studi personali sui temi della percezione e dell'aspetto sociale del design, alla sua funzione nella vita quotidiana e al ruolo del designer nel processo industriale. Il designer, secondo Mari, non si sarebbe dovuto limitare alla creazione di oggetti belli e forme piacevoli: l'aspetto funzionale era imprescindibile, così come lo era l'efficienza delle scelte progettuali in campo di materiali e lavorazioni, non può esservi poesia senza metodo. Partecipò ai movimenti di avanguardia legati al design, aderendo al Movimento dell'Arte Programmata ed entrando a far parte del gruppo dell'Arte Cinetica, durante quel periodo elaborò una propria teoria sul design che gli valse nel 1967 un compasso d'oro; fu inoltre professore per le facoltà di architettura e design del Politecnico di Milano e presidente dell'Associazione per il Disegno Industriale. Le opere di Mari sono esposte nei principali musei di arte e design del mondo.
Philippe Starck (Parigi, 1949) è considerato il re Mida del Design. Diventato direttore artistico di Pierre Cardin a soli 20 anni, a 30 fonda la sua prima azienda, la Starck Production. Le sue creazioni sono unite da un filo conduttore: il desiderio di avvicinare il design al grande pubblico, superando la dimensione d'elite. Tra le sue opere architettoniche più celebri si annoverano gli hotel design a Miami, Londra, New York e Tokyo. A Parigi in particolare progetta gli appartamenti presidenziali di Mitterand. Nel campo del design, collabora con Flos, Kartell, Driade, Cassina e Alessi, per cui nel 1991 realizza lo spremiagrumi Juicy Salif, diventato "oggetto di culto". Attualmente vive a Parigi, dove ricopre la carica di professore alla Ecole Nationale des Arts Décoratifs.
Stefano Giovannoni (La Spezia, 1954) si è laureato presso la facoltàà di Architettura di Firenze nel 1978, dedicandosi poi all'insegnamento e all'attivitàà di ricerca presso la stessa universitàà e presso la Domus Academy di Milano, cittàà dove lavora e vive attualmente. Svolge attivitàà come industrial ed interior designer, specializzandosi nella lavorazione della plastica. Collabora con numerose aziende tra le quali: Alessi, Cappellini, Flos, Magis, ecc. Ha partecipato a numerose competizioni nazionali ed internazionali e alcuni suoi lavori sono conservati nell’archivio permanente del Centro Georges Pompidou e della collezione del MOMA di New York.
Jasper Morrison (Londra, 1959) è da considerarsi un vero talento del disegno industriale. Il suo stile è semplice e diretto e si esprime attraverso un linguaggio essenziale che va oltre la moda del momento per puntare all’utilità. I suoi oggetti, di una bellezza senza tempo, sono spesso ispirati a forme d’uso tradizionali interpretate con nuove tecnologie e nuovi materiali, in una logica di design etico. I lavori più recenti comprendono il progetto del nuovo Tram della rete ferroviaria leggera di Hannover per l'Expo del 2000, che gli è valso il premio IF Trasportation Design Prize e l’Ecology Award, il progetto di arredi per la Tate Modern Gallery di Londra e le sedie per il convento La Tourette di Le Corbusier. Lo studio Jasper Morrison Ltd. ha attualmente sede a Londra e Parigi e collabora con aziende come Alessi, Vitra, Cappellini, Magis, Flos, Sony e Samsung.
Karim Rashid (Cairo, 1960) è un Industrial Designer di origine anglo-egiziana eccentrico e creativo. La sua prospettiva e i suoi clienti sono globali, lui stesso si considera un provocatore culturale. Il suo lavoro spazia dagli oggetti all'arredamento d'interni, alla moda, ai mobili, all'illuminazione, all'arte, alla musica e alle installazioni. Studia in Canada e riceve una laurea in Disegno Industriale nel 1982 e completa i suoi studi in Italia con Ettore Sottsass. Nel 1993 apre un suo studio di design a New York City, città in cui oggi vive e lavora. Karim ha disegnato e prodotto più di 2000 prodotti durante la sua carriera, vincendo numerosi premi tra cui il premio ID Magazine's Annual Design Review per quattro anni successivi distinguendosi nel settore del design. I suoi lavori sono parte delle collezioni permanenti di 14 musei, tra cui il MoMA di New York e di San Francisco, e sono stati oggetto di pubblicazioni a livello internazionale. Karim è stato anche professore associato in Design Industriale per 10 anni e ha scritto e scrive vari libri di design.
Marcel Wanders (Boxtel, Olanda, 1963) è uno dei più significativi esponenti del nuovo design olandese. Laureatosi con lode alla Scuola delle Arti di Arnhem nel 1988, è salito alla ribalta con la progettazione della Knotted Chair per Droog Design. Nel 2000 fonda Moooi, sofisticato e innovativo brand di arredamento. Istrionico ed eclettico, vanta collaborazioni con prestigiosi gruppi internazionali, tra i quali Kartell, Magis e Flos. Marcel era il direttore dell’International Design Yearbook 2005. Nello stesso anno, assieme allo chef Peter Lute, ha creato lo straordinario concept dell’ospitalità LUTE SUITES, suites itineranti in location diverse di una città. Diversi progetti sono stati selezionati per far parte delle più importanti collezioni e mostre di opere di design, come il MoMA di New York, il Museum of Modern Art di San Francisco, il V&A Museum di Londra e lo Stedelijk Museum di Amsterdam.