Che Marcel Breuer (Pécs, 21 maggio 1902 – New York, 1º luglio 1981) sarebbe diventato uno dei grandi architetti del secolo, lo si era capito già negli anni Venti, quando, a 32 anni, studiava nella falegnameria del Bauhaus. Hans M. Winglerr, per tanti anni direttore dell'archivio Bauhaus, nella prefazione del catalogo di una mostra di Breuer nel 1975, ricordò l'opinione che i colleghi del Bauhaus avevano del giovane Marcel: il maestro artigiano Hartmann, per esempio, ricorda che Breuer, con coraggio e perseveranza, mise in questione le regole quasi sacre della Bauhaus trovando soluzioni molto personali.
Breuer sviluppò il prototipo di un grattacielo residenziale che, negli anni a venire, sarebbe stato realizzato da altri in tutto il mondo. Durante gli anni di studio alla Bauhaus disegnò mobili per una casa modello e fu co-fondatore di una cooperativa per l'architettura. Dal '25 al '28 insegnò falegnameria al Bauhaus. Le sue prime sedie in tubo d'acciaio sono di questo periodo così come i primi arredi.
Nel 1925 Marcel Breuer progetta la sua prima sedia chiamata Wassily, conosciuta anche come sedia Modello B3, in omaggio al celebre pittore Wassily Kandinsky. Una sedia considerata rivoluzionaria sia per le scelte dei materiali sia per il metodo di produzione. Sedia leggera e resistente, realizzata in tubi d'acciaio cromato, è considerata senza dubbio un'icona dell'arredamento moderno e contemporaneo, un classico intramontabile. L'idea di utilizzare tubi d'acciaio, materiale resistente e facilmente reperibile, forse gli fu inspirata da una bicicletta di marchio Adler, comprata di recente da Marcel. Nello stesso anno Le Corbusier presentò all'Esposizione delle Arti Decorative di Parigi una scala in tubo d'acciaio "costruito come il telaio di una bicicletta". La posizione del sedile e dello schienale furono influenzate con molta probabilità dalla sedia rossa e blu di Gerrit Rietveld. La sedia Wassily è arrivata ai giorni nostri con poche modifiche, tra cui le colorazioni in cui è disponibile il cuoio di schienale, seduta e braccioli.
Marcel Breuer scrisse a proposito della Wassily: “Allora mi era già balenata l’idea di sostituire la spessa imbottitura del sedile con un telo di tessuto teso. Inoltre volevo un’intelaiatura elastica e flessibile. In virtù dell’interazione tra il tessuto teso e gli elementi elastici dell’intelaiatura, questi mobili dovevano offrire un maggiore comfort senza peraltro risultare massicci. Cercai anche di raggiungere una certa trasparenza della forma e quindi una leggerezza tanto ottica quanto fisica. Nei miei studi sulla produzione in serie e sulla standardizzazione scoprii ben presto il metallo levigato, linee luminose e pure nello spazio come nuovi elementi costitutivi dei nostri arredamenti. In queste linee luminose e arcuate non vedevo soltanto simboli della tecnica moderna, ma la tecnica in generale“.
È sempre di questo periodo (1928) la nascita della sedia Cesca; il nome deriva dal nome della figlia di Marcel, Francesca. Breuer tentò di coniugare tradizione ed innovazione traendo ispirazione dalle sedute cantilever di precedente produzione. Caratteristica importante di questa sedia è la sua comodità: le strutture in legno e vimini di seduta e schienale accolgono con morbidezza la persona ed evitano il contatto con il freddo acciaio. Questa seduta non presenta forti innovazioni tecniche, ma riprende il telaio con tubolare unico di Stam. Ciononostante rimase una delle sedute più amate. Il suo gradimento dipende forse dall’armonia delle forme e dall’abilità con cui furono coniugati i materiali.
Per tre anni, fino al 1931, Marcel Breuer condusse uno studio personale a Berlino, poi iniziò a viaggiare: tra le sue mete Spagna, Nord-africa, Grecia, Balcani, Svizzera e Italia. Nel 1932 fu realizzato il primo dei suoi progetti architettonici: la casa "Hernishmacher" a Wiesbaden (distrutta quasi totalmente durante la guerra). Poi l'emigrazione: prima di tutto in Inghilterra, dove lavora come architetto. Un lavoro pilota di quegli anni é il progetto per "un centro cittadino del futuro". Nel 1937 Breuer si trasferisce negli Stati Uniti dove vive fino agli ultimi giorni. A Cambridge (Massachusetts) aveva uno studio assieme a Walter Gropius e per nove anni fu professore di architettura alla Harvard University. Nel 1946 apre uno studio a New York e completa il suo primo edificio del dopoguerra, la Casa Geller a Long Island. Nel 1956 fondò la Marcel Breuer e Associati assieme ai colleghi Beckhardt, Gatje e Smith.
Oltre a case unifamiliari ed edifici universitari e commerciali, Marcel Breuer realizzò una serie di grandi progetti esemplari: l'edificio dell'Unesco a Parigi, il grande magazzino "De Bijenkorf" a Rotterdam, l'ambasciata degli Stati Uniti all'Aja, il Whitney Museum of American Art a New York, lo Sport Park a Flushing Meadows, il centro invernale Flaine in Francia e la città satellite Bayonne, in Venezuela appartamenti per vacanze, un edificio per uffici, un centro commerciale. Dopo gli anni '30 non disegnò più mobili, ma si dedicò alla realizzazione di arazzi. Breuer viene spesso definito "razionalista", ma non fu mai razionalista in senso pieno. In anticipo rispetto a molti altri, trattò le costruzioni in cemento come sculture, pur sulla base di un impianto funzionale. La grande qualità delle architetture di Marcel Breuer è data proprio dalla loro bellezza coniugata ad una grande funzionalità.