Ludwieg Mies Van Der Rohe ( Aachen, 1886 - Chicago, 1969) è l'ultimo di cinque figli. Il padre era scalpellino e possedeva un laboratorio specializzato in monumenti funerari. La famiglia aveva una cava di proprietà che Mies aiutava a gestire. Van Der Rohe frequenta una scuola di arti e mestieri, la Spenratschule, ma data la sua condizione economica per mantenersi lavora per la Max Fischer, specializzata in decorazione d'interni. In questo periodo di apprendistato Mies sviluppa un'ottima abilità nel disegnare a mano libera. La passione per la costruzione lo spinge a lavorare a titolo gratuito in alcuni cantieri dove collabora come mastro apprendista. L'esperienza lo mette a contatto con vari architetti, uno dei quali lo spinge a trasferirsi a Berlino.
Nel 1905 Van Der Rohe è nella capitale tedesca, dove lavora fino al 1907 come apprendista nello studio dell'architetto Bruno Paul e dal 1905 al 1911 come assistente presso Peter Behrens. Da quest'ultimo lavora a stretto contatto con Gropius e per breve tempo anche con Le Corbusier. Orientato inizialmente verso il classicismo di Schinkel, si rivolge subito dopo la prima guerra mondiale a una propria concezione autonoma.
Una filosofia costruttiva che sublimava in senso artistico-estetico l'architettura "ingegneristica", dalla quale si originò un'influenza rivoluzionaria che cambiò il volto dell'edilizia del tempo. Anche se le più audaci costruzioni in vetro e acciaio progettate negli anni venti non furono mai realizzate, i progetti di Mies Van Der Rohe hanno cambiato la storia del design del XX secolo: col padiglione costruito nel 1929 a Barcellona ridefinì il tema "costruzione per esposizioni" ed i suoi grattacieli hanno cambiato il volto delle strade americane. Al padiglione progettato per l'Esposizione Universale di Barcellona del 1929 risale la creazione della celebre poltrona Barcelona: una poltrona essenziale caratterizzata dal contrasto fra minimalismo della forma e opulenza dei materiali, con una seduta in pelle caratterizzata dalla classica lavorazione capitonné con bottoni.
Dal punto di vista architettonico Mies sviluppa due linee lavorative parallele: la progettazione di case neo-classiche tradizionali ed un nuovo stile che coinvolge un'idea di casa adattabile alla moderna era industriale. Instancabile creativo, Van Der Rohe idea progetti visionari a cui si contrappongono oggetti di design altamente funzionali. La filosofia attorno a cui ruotano le sue creazioni è stata spesso riassunta con i motti "Less is more" e "God is in the detail".
Questi principi sono stati applicati da Mies Van Der Rohe anche nel campo della progettazione di arredi ed interior design. I pezzi di arredamento da lui disegnati prendono ispirazione da una modernità racchiusa tutta nelle teconologie industriali che si andavano sviluppando in quegli anni. Nessuna traccia di classico è visibile, le forme ed i materiali parlano di una nuova società proiettata verso forme innovative. Rimane l'uso di prestigiosi rivestimenti in tessuto o pelle a testimoniare un omaggio alle tradizionali materie. Al contempo, la struttura ed il modo in cui la materia metallica viene trattata e lavorata testimoniano le innovazioni tecniche e tecnologiche dell'era moderna. Seguendo l'idea che "meno è più" si assiste alla creazione di sedie come la poltrona Barcelona e la sedia Brno Chair.
Per Mies Van Der Rohe l'architettura ed il design dovevano rappresentare ed allo stesso tempo completare l'epoca in cui egli viveva. Un momento storico particolare e complesso, fra le due guerre ed appena dopo il secondo conflitto mondiale. Un'epoca di intenso sviluppo nonostante la misera situazione in cui versavano i più. Per contrapporsi ad un'era di enormi contrasti e paradossi, Mies cerca un razionalismo in grado di imporre un'ordine stilistico che possa nel contempo suggerire un'ordine spirituale e mentale. Sicuramente una necessità comprensibile in un momento in cui l'Europa vedeva il sorgere delle dittature. Nei primi anni '30 Mies si trasferisce in America, dopo aver servito brevemente come Direttore della Bauhaus. La scuola viene chiusa dal regime nazista nel 1933 e quattro anni dopo Mies è in America, dove gli vengono immediatamente commissionati alcuni edifici e gli viene offerta la prestigiosa carica di capo del dipartimento di architettura al nuovo Illinois Institute of Technology di Chicago.
Durante i suoi 31 anni negli States Van Der Rohe progetta una serie di grattacieli, appartamenti per la middle-class americana in larga espansione, case per le vacanze dell'alta borghesia e perfino il Museum of Fine Arts di Houston e, suo ultimo lavoro, la National Gallery a Berlino. La sua architettura skin and bones "pelle e ossa" si riflette negli oggetti di arredo che crea in questi anni: un arredamento essenziale che si inserisce idealmente nei suoi edifici, che sono un gioco di geometrie semplici e pure.
La celebre sedia cantilever in cuoio con struttura in tubo d'acciaio diventa un pezzo iconico, immancabile complemento d'arredo in ogni ufficio americano. Formata da un unico tubolare d'acciaio curvato, su cui sono montati seduta e schienale, che non sono altro che due strisce di cuoio, questa sedia rappresenta perfettamente lo spirito del less is more.
Mies Van Der Rohe si spegne a Chicago nel 1969. Un anno prima l'architetto consegnava al Museum of Modern Art della città tutti i suoi progetti, da cui nasce il Ludwig Mies Van der Rohe Archive. L'archivio conserve oggi più di 19.000 documenti tra foto, progetti, disegni, stampe, modelli, riviste e lettere di lavoro.
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