Da oltre due secoli arreda le camere più eleganti con un mix perfetto di lavorazioni artigianali e cura per il dettaglio.
Il suo nome deriva da capiton: il "cascame" della seta. Quello che rimaneva dalla lavorazione dei bozzoli veniva infatti usato per realizzare le imbottiture. Da qui la tecnica del capitonnage, che prevedeva la suddivisione del materiale di imbottitura in sezioni di dimensioni uguali: ecco come nasce il capitonné, con le sue losanghe a rombi dal grande effetto decorativo e capaci di offrire un ottimo sostegno indeformabile.
Giunto a noi direttamente dal 18° secolo, vediamo il letto capitonnè classico: com'è fatto e come viene interpretato oggi.
Com'è fatto il capitonné
Di secoli ne sono passati due ma la tecnica è rimasta invariata, può essere realizzata solo a mano e solo da esperti tappezzieri.
Alla struttura del letto viene sovrapposta l'imbottitura su cui viene delineata la losanga. Si procede forando l'imbottitura in corrispondenza dei vertici dei rombi e stendendo poi il rivestimento su questa superficie.
La pelle, l'ecopelle o il tessuto devono essere ben tesi poiché il tappezziere modella la superficie a mano mano a mano che procede con la cucitura e l'inserimento dei tipici bottoni, che avviene con lunghi aghi. Il filo viene fissato nella parte posteriore del pannello con l'ausilio accessorio di un dischetto morbido che evita l'eccessiva tensione tra nodo e struttura rigida.
In principio fu il divano Chesterfield
Storicamente il capitonné presenta una struttura a rombi che si ripete su tutta la superficie imbottita, sia essa la testiera di un letto, lo schienale di una poltroncina o la spalliera di un divano Chesterfield.
Uno degli arredi che ha reso famosa questa lavorazione è proprio il Chesterfield: simbolo della buona società britannica, questo elegante e raffinato divano rappresenta ancora oggi un'icona british, simbolo dei migliori salotti dell'alta borghesia e dell'aristocrazia.
Racconta la leggenda che fu Lord Phillip Stanhope, 4° Conte di Chesterfield (1694-1773) a richiedere ai suoi artigiani di costruire un divano che avrebbe permesso ai gentlemen di sedersi compostamente con la schiena ben dritta, sorretti da un supporto comodo, ma abbastanza rigido da non sgualcire gli abiti dei nobili ospiti e da mantenere intatta la sua forma senza bisogno di sprimacciare in continuazione cuscini di schienale e seduta.
Ecco che nasce il divano con imbottitura Chesterfield: sempre in ordine, sempre in forma e sempre dal grande effetto scenografico.
Ci è voluto poco tempo perché questa tipologia di imbottitura passasse a sedie, poltrone e letti splendidamente imbottiti e rivestiti nelle migliori pelli, velluti e tessuti preziosi. Con una connotazione chiara e precisa: il capitonné e il Chesterfield sono uno status symbol dell'elite, sinonimo di eleganza e comfort.
Tipologie di testiera capitonné
Il 18° e il 19° secolo vedono un progressivo miglioramento delle condizioni di vita: la borghesia è sempre più ricca e vuole case arredate sul modello dei palazzi aristocratici, ma più comode e funzionali. La stessa attenzione posta nel salotto viene applicata all'estetica della camera e il letto capitonné sostituisce in breve tempo i più vecchi letti a baldacchino e i più sobri letti in legno massello. Proprio come i nobili, anche i borghesi vogliono leggere a letto e far colazione comodamente appoggiati ad una testiera morbida e bella da vedere.
Tecnologie e metodi produttivi evolvono, ma il capitonné rimane lo stesso. Vediamo alcune delle testiere più tipiche che sono arrivate invariate ai giorni nostri.
Letto Chesterfield: il capitonné dall'accento British
Dal cugino divano prende la forma arrotondata del bracciolo e dello schienale: il letto chester ripropone queste forme morbide nella testiera "a ricciolo", per un arredo da posizionare a centro stanza.
Stile principesco: il capitonné classico con cornice oro
Pare che Marie Antoinette mangiasse brioche a letto, splendidamente incorniciata da una spalliera decorata a fiori, racchiusa in una cornice in foglia oro. Se la vostra è una camera da letto da principesse, il letto capitonné che fa per voi è quello con testiera minuziosamente lavorata e incisa.
Tra classico e contemporaneo: il capitonné-scultura
Rimane la cornice in legno massello del classico, ma rivisitata secondo i canoni estetici delle camere da letto contemporanee. Gli stilemi del linguaggio artigianale si fondono con la tecnologia e il gusto moderni, dando alla luce un letto capitonné contemporaneo, essenziale ma con dettagli studiati da artigiani virtuosi dotati di nuove tecnologie per la lavorazione del legno.
Dettagli che fanno la differenza
Abbinare il colore di borsetta e scarpe, scegliere la ballerina giusta per la petite robe noire: ci sono dettagli che rendono un capo d'abbigliamento o un'icona dell'arredamento immortali, dettagli che non possono mancare quando si sceglie un certo stile. Ecco cosa cercare quando si sceglie un letto capitonné.
- Il rivestimento
Pelle: nabuk, pelle pieno fiore. Tessuto: lino, velluto, 100% cotone. Il capitonné nella sua miglior versione veste rivestimenti di alto livello che siano in grado di esaltare al massimo le pieghe che delineano la losanga a rombi e che sono minuziosamente create a mano.
E se il tubino deve essere nero, il must have del capitonné è quello in pelle bianca.
- Piedino a cipolla o a sciabola
Se non ha il contenitore, il letto capitonné classico è reso ancora più raffinato da piedini a cipolla o piedini a sciabola.
- Il "letto coi bottoni"
Il chester nasce con i bottoni. Se state cercando il classico letto capitonné dovete optare per un modello con testiera impreziosita da bottoni e con losanga a rombi. Le versioni più moderne propongono trapuntature quadrate, anche senza bottoni, oppure con bottoni sostituiti da piccoli punti luce, da cristalli Swarovski o applicazioni multicolore. Una cosa è certa: no bottone, no capitonné classico.
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